ANDAMENTI STAGIONALI
2023
Inverno con buone precipitazioni nevose sui monti circostanti montefalco con presenza di neve fino al 15-16 aprile. Precipitazioni non eccessive ma sufficienti a garantire un buon apporto idrico al terreno. Gelata tardiva ai primi di aprile senza danni sui vigneti nella zona alta di montefalco, danni invece alle zone di fondo valle. Mesi invernali con temperature miti, fine inverno e inizio primavera, marzo-aprile con temperature costantemente basse hanno causato un ritardo di vegetazione che ha evitato danni dalla gelata di inizio aprile. Nessun trattamento fino al 23 aprile. Il sovescio è stato allettato a fine marzo nelle zone più avanzate e il resto dal 19 aprile a giro su tutti i restanti vigneti. La prima metà di maggio procede con pioggia praticamente ogni giorno a tratti di molti millimetri, comunque senza bombe e senza provocare dilavamenti, l’inerbimento consente di trattare senza problemi. Si elimina l’erba anche con decespigliatore e si trincia ogni giorno in cui è possibile passare senza compattare il terreno. Il sovescio è completamente allettato al 16 maggio ma ancora non trinciato. A metà maggio lo stato vegetativo mantiene ancora un discreto ritardo rispetto alle ultime stagioni. Da inizio maggio ai primi di giugno piove praticamente tutti i giorni, con rarissime eccezioni e umidità sempre sopra il 70%. Inizio fioritura Sangiovese 2/3 giugno. Fine maggio trinciato gran parte del sovescio, si alletta una seconda volta solo sui bianchi. A giugno continuano le piogge, con alcune pause rispetto al mese di maggio, l’umidità rimane costantemente sopra al 70% con rarissime pause ma le temperature sono sempre intorno ai 25/27 gradi la massima. La seconda metà di giugno le infezioni secondarie di peronospora iniziano a colpire i grappoli. Dal 9 luglio inizia a salire la temperatura sopra i 30 gradi con costanza e l’umidità si attesta sotto al 70% anche se di poco. Ai primi di luglio viene interrato il sovescio e lavorato il sotto fila anche sui bianchi. Prosegue fino a settembre un leggero ma costante sviluppo vegetativo. In generale si riesce a portare a maturazione una buona quantità di uva bianca ma per le varietà rosse la produzione viene compromessa dalle svariate infezioni secondarie. Buona la qualità delle uve raccolte sempre con buona anticipazione per le uve bianche ma anche per le rosse visto che si decide per la produzione del solo Rossofongoli. Per la prima volta si introduce una fermentazione statica per le uve rosse, senza affondamenti del cappello e senza la pigiatura degli acini in modo da mantenere il più possibile l’integrità delle bucce, la velocità della deraspatrice viene ridotta al minimo per limitare la produzione di materiale vegetale e le rotture degli acini, si introduce una più consistente quantità di bacche intere nelle fermentazioni del Rossofongoli. In cantina ci si è concentrati sempre di più sull’eliminazione delle alterazioni aromatiche causate da parti vegetali nelle fermentazioni. In vigna si è lavorato per minimizzare il danno da peronospora ma anche se dotati di atomizzatore disponibile giornalmente per tutto il periodo della vendemmia i è notato che è impossibile fermare le infezioni con dosi limitate di rame, eccezione fatta forse per il trebbiano spoletino. Alla base delle esperienze degli ultimi anni risulta infatti più gestibile la lotta contro le siccità estreme che è stata possibile vincere con lavorazioni mirate nei momenti giusti.2022
L’inverno con temperature nella media ma con scarse piogge aggrava la carenza idrica causata dal siccitoso 2021. La primavera è stata ritardata da temperature di fine inverno e inizio primavera basse, questo ha causato una partenza vegetativa in ritardo soprattutto se paragonata alle stagioni precedenti. Grazie a questo ritardo le gelate non anno danneggiato la vegetazione ma la scarsissima dotazione idrica ha limitato la vigoria vegetativa. Il sovescio, che è stato trinciato a inizio aprile per Vigna dei Sospiri e allettato sul Sangiovese di Vigna di Casa Vecchia (quest’ultimo è il primo vitigno a germogliare). Scarsissime sono state le piogge fino alla fine di aprile. Come la primavera si conclude senza piogge di rilievo anche l’estate è stata caratterizzata da una quasi totale mancanza di pioggia. A Luglio il pozzo cisterna dove vengono raccolte le acque piovane e il fosso Satriano si asciugano completamente, i trattamenti sono stati completati con acqua di acquedotto la quale è stata utilizzata anche per innaffiare le barbatelle messe a dimora come rimpiazzo nel 2022 e 21. Si è scelto di proteggere i terreni dal caldo con una pacciamatura creata allettando il sovescio e lasciandolo in copertura del terreno senza essere trinciato e interrato. La scarsità di piogge ha comunque creato un basso compattamento del terreno che non ha dovuto subire passaggi con alta umidità e si è quindi preservato senza spaccature fino alla vendemmia, in questo anno particolare si è quindi optato per lavorazioni minime (allettamento del sovescio senza trinciatura e interramento e una sola erpicatura in autunno. La difformità di maturazione si è manifestata più evidente ancora rispetto allo scorso anno, causata da una difformità di germogliamento e fioritura, oltre a una diversa disponibilità idrica tra le parti di vigneto più a monte e quelle più a valle. La vendemmia è iniziata come ormai abitudine appena passato ferragosto con la raccolta per le basi spumante, rispetto al solito si è poi posticipata leggermente la vendemmia del Sangiovese per il Rossofongoli, i bianchi sono le varietà che hanno sofferto di più della carenza idrica poiché sono stati raccolti prima delle piogge di settembre, la difformità di maturazione nei bianchi è stata sfruttata per ottenere profumi e acidità dalle uve più verdi e struttura e mostosità da quelle più mature. Per i vitigni rossi il Sangiovese è quello che ha sofferto di più la siccità in virtù come ne caso delle uve bianche della raccolta antecedente alle piogge autunnali, le uve provenienti dai vigneti più vecchi sono state particolarmente interessanti dal punto di vista qualitativo e in quantità nella norma, grazie ad una profonda radicazione delle piante più vecchie con sesto di impianto più distanziato la mostosità è stata garantita dalle piogge cadute tra settembre e ottobre. Per i vini bianchi quindi la tradizionale scelta di produrre vini bianchi freschi è stata favorita dalla difformità di maturazione, la carenza idrica ha comunque causato una perdita di produzione rilevante in quanto ha causato una ridotta mostosità delle uve. Per il Sangiovese può valere lo stesso discorso dei vitigni bianchi ma per gli altri vitigni, con relativa sorpresa, si è trattato di una vendemmia con buona produzione e ottima qualità tanto che anche le riserve e il Fracanton sono stati prodotti. Una piccola quantità di Fracanton Selezione è stata prodotta con leggero appassimento delle uve. Il Rossofongoli è stato vinificato con un 50% di acino non schiacciato.2021
La stagione invernale è stata caratterizzata da piogge regolari in linea con le medie stagionali, i forti sbalzi di temperatura di inizio primavera hanno portato ad una nuova gelata. Inizialmente sottostimata la gelata ha danneggiato le gemme a frutto soprattutto del Sangiovese, danni ridotti per le varietà a germogliamento tardivo. La primavera è stata caratterizzata da piogge scarse, in estate e fino alla fine di settembre non ci sono state precipitazioni degne di nota, venti costanti hanno mantenuto bassa l’umidità. A seguito dell’andamento climatico estremamente arido il sovescio è stato gestito con un’iniziale pacciamatura e interramento ritardato, con il proseguire della stagione vista la carenza idrica del suolo si è provveduto all’estirpatura delle file a sovescio ed eccezionalmente per la prima volta sono state lavorate anche le file a sodo di alcuni vigneti, (Vigna della Fonte, Vigna veterana Trebbiano, Vigna Letizia e Vigna dei Sospiri). Ottima la risposta dei terreni che hanno permesso alle radici di esplorare le parti più profonde caratterizzate da sufficienti riserve idriche e di ossigeno. La carenza idrica ha prodotto una ridotta vigoria dei tralci ma non è mai sfociata nell’ingiallimento delle foglie basali.La raccolta per i bianchi è iniziata la III settimana di agosto.
Le uve si sono presentate in ottimo stato e con sorpresa con ottima mostosità, le vigne vecchie e il sagrantino sono stati vendemmiati ad ottobre come per le stagioni regolari.
La stagione si è conclusa con un forte calo di produzione complessiva dovuto principalmente al Sangiovese ma con una ottima qualità. I rossi caratterizzati da colori vivaci senza segni di ossidazioni, mentre per i bianchi il colore si è contenuto grazie alla raccolta precoce che ha consentito di avere un basso ph.